Giunti finalmente al lato pratico e sempre più prossimi all’inizio lavori, abbiamo dato il via ad una serie di macro ragionamenti sulle modalità d’intervento e sulla destinazione dei budget. Confrontandoci con tecnici, termotecnici ed esperti in ambito energetico, abbiamo tirato le somme ed abbiamo saggiamente deciso di essere più generosi con la spesa destinata all’isolamento ed il riefficientamento energetico della nostra casa.

A fronte delle valutazioni fatte la volta scorsa, ci siamo resi conto che il bello piace a tutti, ma con un budget non illimitato, abbiamo dovuto fare delle scelte tecniche che ci hanno portato verso investimenti mirati sull’involucro e l’impiantistica dell’abitazione, in ottica di massimizzare il ritorno economico dell’investimento. Essendoci volutamente immedesimati nella maggioranza delle situazioni come i “famosi impresari IN-nati”, sebbene supportati da svariati professionisti, abbiamo esaminato e setacciato a grandi linee le possibili soluzioni per un corretto intervento.

Riassumento quanto è emerso, le strade possibili per isolare casa sono tre, internamente, esternamente oppure all’interno dell’intercapedine (la camera di spazio vuoto compreso tra i due strati di mattoni). Ognuna di queste vie percorribili, come spesso accade per altre cose, presenta punti a favore e punti contrari, che consiglierei qualora interessati, di approfondire dettagliatamente su portali tecnici, ma vediamole più da vicino.

Isolamento Esterno

Cappotto termico esterno

Esaminandoli uno ad uno è emerso che quello tecnicamente più prestante oggi in commercio, pare sia proprio quella del cappotto esterno, che si può trovare in tantissime versioni più o meno efficienti. L’inconveniente del cappotto è che complessivamente risulta essere molto costoso, anche se apparentemente dicono offra buone garanzie di durata nel tempo (a mio giudizio forse ha ancora poco storico per dirlo, ma si sà che per vendere sono tutti bravi e belli…) ma aimè in una palazzina di più unità, o intervengono tutti o non lo si può limitare ad una sola unità. Inoltre nel caso di costruzioni in paramano, quindi con mattone a vista, non sarebbe proprio possibile, a meno che non si rivesta tutto il caseggiato e poi lo si ritinteggi a 360°.

Isolamento interno

Cappotti casa interni

Dunque la seconda via percorribile, forse la più versatile ed applicabile nella maggioranza dei casi è quella del cappotto interno. Con questa tecnologia si possono raggiungere prestazioni elevate e tutto sommato si possono risolvere discretamente anche determinati ponti termici. Pur non essendo però a livello del cappotto esterno in termini di prestazioni (per via degli spessori che non si possono aumentare più di tanto), questi  offrono di base un piccolo vantaggio economico perchè non necessitano del ponteggio esterno per il loro montaggio.

Il grande inconveniente però è che si perde spazio prezioso interno e come accadeva con i cellulari 10 anni fa, più lo vuoi piccolo (in questo caso sottile) e prestante e più spendi. Il costo delle soluzioni partono indicativamente da un minimo di 30 € al metro quadro fino ad arrivare a 200€ (materiale e posa) con quelle che comunemente vengono denominate ‘nanotecnologie’. Queste offrono indubbiamente risultati isolanti di livello elevato e con spessori molto contenuti (da 1 a 2 cm sostitutivi dei 6/8 cm di quello tradizionale), con costi a mio giudizio, un po troppo proibitivi. Esistono poi una vasta serie di accoppiati “cartongesso – isolante”, che a noi sono parsi il miglior compromesso tra semplicità di posa, prestazioni e costi ragionevoli; attenzione però ai troppo economici e attenzione ai furbi che (purtroppo ci sono) vi dicono di mettere X e poi vi mettono Y. Per gli amanti del greenbuilding e della bioedilizia, esistono poi tutte le fibre naturali con prestazioni comparabili a quelli elencati poco fa, ma purtroppo qui il rovescio della medaglia è che siamo decisamente più su di prezzo rispetto ai “cugini sintetici”. Abbiamo sentito parlare anche di intonaci in terra, con buone capacità isolanti, ma ottimi anche per la salubrità dell’ambiente. Abbiamo sentito poi di un intonaco nuovissimo che a sentire, pare sia davvero miracoloso, su cui mi sto informando un pochino meglio per pura curiosità personale.

Insufflaggio pareti

Insufflaggio pareti interneL’ultima strada percorribile era quella di isolare internamente le pareti con delle iniezioni di isolante. Questa soluzione a giudizio degli espertissimi, non è tecnicamente il top perchè andrebbe supportata da interventi mirati, proprio perchè incapace da sola di risolvere i ponti termici, ma bensì di accentuarli, creando così possibili concentrazioni di condensa che se trascurata, si trasforma inevitabilmente in muffa con possibili danni anche per la salute. Francamente parlando da non esperto, questa mi è parsa la soluzione più smart, semplicemente perchè non occupa spazio ne dentro ne fuori la casa. Tecnicamente questa operazione viene chiamata insufflaggio e attualmente è quella che si sta diffondendo maggiormente per i tempi rapidi di posa, i risultati isolanti discreti e ultimo ma non meno importante per una questione di costi piuttosto ridotti.

Cosa si usa per insufflare? Ne ho già sentite di tutti i colori, ma onestamente ho compreso che molte sono ‘bufale’ e non parlo di mozzarelle, bensì di soluzioni vendute per miracolose, ma che in realtà lasciano molto a desiderare. Consiglio sempre di valutare bene prima ancora del prodotto, la scelta del professionista, che sia preparato ma soprattutto serio, di modo da ottenere la soluzione più adatta a voi e non quella a lui più conveniente.

Consiglio di stare bene in guardia perchè “se sbagliate a sparare la cartuccia” non solo buttate via i soldi, ma entrate in un labirinto di problemi da cui difficilmente riuscirete ad uscirne; ricordate che svuotare delle pareti così, non esistono aspiratori, ma solo il martello e scalpello per abbattere la parete. Attenzione inoltre ai rischi d’infiltrazioni dell’acqua nelle pareti, che nel caso potrebbe far deperire alcuni materiali dimezzandone le proprietà termoisolanti. Per elencarne alcune, le soluzioni viste sono state le lane di vetro e di roccia, la fibra di cellulosa ed più povero macero di cartiera, vermiculite, qualcuno ha accennato a palline di argilla, altri hanno parlato di sughero e chi più ne ha più ne metta, un giorno o l’altro ci proporranno anche il pan grattato! Qualcuno mi ha anche parlato di prodotti sintetici quali schiume ad espansione, che onestamente non consigliere nemmeno al peggiore dei miei amici.

Insufflaggio_isolamento_pareti

Queste intercapedini fortunatamente lasciate vuote, oggi rappresentano una grande opportunità per buona parte delle abitazioni post anni ’60 in avanti (aimè ho sentito di case realizzate alla carlona ancora nell’ultimo decennio) dove proprio queste “iniezioni di isolante”, sono in grado di migliorarne decisamente le condizioni isolanti. Questi vengono inseriti nell’intercapedine per mezzo di macchinari ad alta pressione, che pescano da un serbatoio il materiale e lo soffiano all’interno della parete, tutto sommato garantendo anche una buona distribuzione omogenea, se ovviamente posata da persone qualificate. In ogni caso il risultato chiaro lo si potrà vedere solo con una termografia esterna o meglio ancora interna, con l’arrivo del prossimo inverno.

Nel nostro caso abbiamo avuto le mani legate per via della tipologia costruttiva della palazzina (in paramano – mattone a vista) in cui abbiamo ristrutturato l’appartamento e dunque le scelte sono state un po vincolate. Diciamo che il discorso cambia in modo netto se parliamo di nuove costuzioni, ma questo non era il nostro caso. Nel prossimo articolo vi racconterò meglio le nostre valutazioni ed il perchè delle scelte fatte legate all’isolamento termo acustico della nostra casa.

Ricordo e colgo l’occasione di ringraziare tutti i professionisti che si sono prestati nel darci aiuto oltre ad aver contribuito alla realizzazione. Purtroppo senza ognuno di loro tutto questo sarebbe stato davvero difficile.

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