Abbiamo trovato un articolo interessante, strattamente legato ad una delle scelte primarie che ci si trova a prendere quando si costruisce una casa. E’ certamente compito dell’architetto spiegare in modo chiaro e semplice i pro e contro di una costruzione in laterizio e tutti i benefici ad esso legati; ciò che sono solito pensare è che se 100 anni fa utilizzavano i mattoni, uno o più motivi validi ci sono. Oggi semplicemente si sono evoluti, ridisegnati e migliorate le prestazioni termiche e acustiche, ma l’ingrediente base è rimasta l’argilla.

È ormai riconosciuto a livello internazionale che l’utilizzo attuale delle risorse energetiche della terra non è sostenibile dal nostro pianeta, che non riesce più a rigenerare quello che stiamo consumando e ad assorbire le sollecitazioni  climatiche che generiamo (Primo fra tutti l’innalzamento della temperatura media giornaliera delle nostre città).

Ecco perché è fondamentale che le nostre abitazioni consumino sempre meno è siano realizzate con prodotti sostenibili come processo di realizzazione, come utilizzo e come smaltimento a fine vita. Ogni componente della muratura va studiato e pensato secondo questi criteri.

Le nuove tipologie di mattoni ad alta prestazione nascono dalla ricerca volta a migliorare ulteriormente le prestazioni di isolamento termico dell’elemento in laterizio (si arriva a miglioramenti delle prestazioni termiche anche superiori al 30% rispetto al laterizio tradizionale) insostituibile nella sua capacita di combinare bassa dispersione energetica con elevate inerzia termica e comfort ambientale. Il tutto in un prodotto di origine, uso e smaltimento naturale.

L’attuale normativa in campo di risparmio energetico, individua nei limiti sulla trasmittanza e sulla massa frontale delle pareti, la via per ottenere il giusto equilibrio tra isolamento invernale (minima dispersione) e climatizzazione estiva (massima inerzia termica), incentivando inoltre uno spessore adeguato dei muri.

Il recente D.Lgs. n.115 del 2008 permette infatti di non considerare nei computi per la determinazioni dei volumi, delle superfici e nei  rapporti di copertura, la parte eccedente i 30 centimetri e fino ad un massimo di ulteriori 25 cm per gli elementi verticali. Prevede inoltre di poter derogare a quanto previsto dalle normative nazionali, regionali o dai regolamenti edilizi comunali, in merito alle distanze minime tra edifici, alle distanze minime di protezione del nastro stradale nonché  alle altezze massime degli edifici stessi.

Già fin da ora è dunque possibile progettare murature che ci permettono non solo di risparmiare, da subito, ma ci preparano ad affrontare i cambiamenti climatici che ci attendono.

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