Penso che il titolo possa accogliere l’esperienza di molti che come noi hanno vissuto in prima persona dei problemi con catasto e urbanistica, storie ai confini della tragicommedia, forse destinate un giorno a diventare barzellette. Stavamo pensando di ristrutturare un’appartamento, quindi iniziare dei veri e propri lavori di riqualificazione energetica, rimodernizzare così l’immobile in una casa a basso consumo, per un risparmio garantito e tangibile futuro.

Comparazione terminca insufflaggi

Tutto ha avuto inizio esattamente lo scorso ottobre, periodo in cui ci siamo trovati a valutare l’intervento di ripristino dell’immobile, ed eliminare così il problema affitto. Considerato poi che anche questo è una parte del mio lavoro, ho voluto provare a viverla in prima persona, per capire e raccontare la complessità di una situazione analoga.

Che sia per ristrutturare, vendere o comprare, è fondamentale che tutta la situazione catastale sia in ordine e tutto fili liscio come l’olio. Mi è bastato sentire di alcune esperienze altrui di problemi come questi trascurati,  che non risolti subito hanno portato a complicazioni ben più serie dopo. Dunque abbiamo saggiamente deciso di porre la massima cautela nel fare le cose a regola d’arte, per evitare errori e quindi problematiche più serie dopo.

A questo punto ecco che arrivano i nodi al pettine. Per farla breve il Catasto in provincia e l’ufficio Urbanistica in comune, avevano due situazioni diverse tra loro. Nonostante ciò non è stato sufficiente dimostrare con lo storico di documenti e date, per giustificare che in comune era stato dimenticato il passaggio della “variante”, (un documento per ripresentare lo stato dei fatti aggiornati dell’immobile al momento della concessione di agibilità della casa), per risolvere la situazione. Noi fondamentalmente non avevamo responsabilità in tutto ciò, perchè professionisti e fior fior di laureati al loro tempo, avevano un’incarico che noi credevamo fermamente fosse stat0 portato a termine.

Dunque da qui il via di una vera e propria ‘caccia all’inghippo’ per poter trovare una soluzione al “Data prima, Data dopo, ha ragione io, hai ragione tu’, fino a rivisitare alla lettera quanto è previsto in materia di legge, facendo impazzire anche un po il nostro geometra, fino all’idea di chiedere una consulenza legale.

Nonostante tutto però, e l’Italia è già nota in questo, ogni occasione è buona per metter mano nel salvadanaio dei contribuenti. Abbiamo comunque valutato ogni possibile strada, anche quella del “noi siamo in piena regola e andiamo avanti così, poi si vedrà..”, che l’avvocato ci ha sostanzialmente scoraggiato dall’itraprendere. Abbiamo pensato anche alle conseguenze per tutti i condomini, nel caso si fossero dovute ripristinare le condizioni iniziali a disegno, nonostante i 30 di storia già vissuti di quei muri, il chè sarebbe stato una vera follia!

Pianta appartamento tipo

Dunque bisognava risolvere questa sorta di ‘abuso edilizio in buona fede’, che oltre alle possibili ed assurde opere di ripristino, avrebbero potuto comportare anche pesanti sanzioni economiche per ciascun condomino. Per darvi anche idea dell’assurdità della cosa, la dimensione non corrispondente equivaleva a circa 2 metri cubi di volume, ovvero 60 cm indietro per una porta di 100cm (indicato in blu e cerchiato nella pianta sopra).

Purtroppo è brutto da dirsi, ma anche questa volta ci siamo dovuti arrendere al sistema e ci abbiamo rimesso nuovamente noi, dovendo metter mano ai risparmi per risolvere un problema creato per la negligenza di qualcuno. Abbiamo dunque seguito alla lettera una complicata e laboriosa serie di documentazioni per capire che alzare le mani in segno di sconfitta, quasi dichiarandosi colpevoli del fatto e accettare la sanzione, per poter ottenere l’approvazione di progetto per la sanatoria dei problemi.

Sono perplesso

In una situazione come questa permettetemi di dirvi che abbiamo anche storto un po il naso, che al di là de 3 mesi trascorsi per arrivare alla più convenevole delle soluzioni e per darvi un’idea dei costi e prezzi, da mettere in conto per le pratiche di ristrutturazione e allo stesso tempo mettervi in guardia. Solo di ausilio del professionista abbiamo oltrepassato i 1000€ tra onorario di pratiche, corse e versamenti in marche da bollo, da sommarsi agli oltre 500€ di “sanzione” prevista per questa tipoligia di sanatoria. Non escludo che le sanzioni possano anche variare da comune a comune, come credo possono variare anche gli onorari dei geometri, valutati precedentemente anche quelli. Sicuramente più convenevoli le figure giovani, fino agli estremi opposti di studi tecnici più affermati. Qual’è stata secondo me la strada migliore da seguire? Abbiamo preferito l’esperienza al giusto prezzo in una fascia media, una figura che indubbiamente ci ha dato subito fiducia, che a dimostrato la giusta attenzione alle nostre esigenze.

 

 

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